SFOGLIA LA RIVISTA AMEDIT

giovedì 24 dicembre 2009

NASCE AMEDIT MAGAZINE. n° 1 Dicembre 2009


Dopo le precedenti pubblicazioni e il grande riscontyro che esse hanno avuto, l'Amedit è lieta di presentare il suo nuovo giornale di cultura che, d'ora in poi, uscirà regolarmente ogni tre mesi, raccontando luoghi, vicende, personaggi e raccogliendo le vostre segnalazioni...
Il primo numero esce il 23.12.2009.
Gli argomenti trattati di questo numero saranno:

• Gaetano Ponte – uno scienziato e il suo sogno di modernità

• Laghetti di Naftia

• Palagonia: Nascerà il Museo Civico?

• Uno sguardo su Palagonia e sulle opportunità che offre ai suoi giovani

• Palagonia: “Giovani in Movimento”

• Mineo, la festa di s. Cecilia all’insegna del bel canto

• Mineo, il fascino del medioevo con l’associazione “Equites Maenarum”

• Cenni Storici sulla Fotografia

• Da S. Febronia a S. Valentino - Gli antichi riti pagani e le ricorrenze cristiane di febbraio

• Dal Sol Invictus al Natale cristiano

• Gli Artisti Soci Onorari del Sodalizio Amedit

• Amici delle Missioni: Il Sogno...

• Michele Megna nel primo anniversario
della scomparsa

• Frank Sinatra – ormai pochi dubbi sulle
sue origini palagonesi

• L’importanza di una buona educazione sessuale – libero dialogo tra giovani-famiglia-scuola

• Associazione Sportva Dilettantistica Virtus Palagonia, nel segno dell'intercultura

• Eventi in corso e segnalazioni

INVIACI LE TUE SEGNALAZIONI PER IL PROSSIMO NUMERO DEL PERIODICO “AMEDIT”.
All’indirizzo e-mail: medit@amedit.it

Questo periodico nasce dall’esigenza di creare uno strumento di comunicazione in grado di dare luogo a un flusso di idee, riflessioni e proposte scaturenti dall’osservazione della realtà sociale in cui viviamo.
Ogni cittadino potrà trovare tra queste pagine spazio per esprimere tutto ciò in assoluta libertà, consentendo a quanti lo riceveranno, la possibilità di potersi confrontare con le sue idee.
Oggi più che mai si avverte l’esigenza di forme comunicative e di partecipazione sociale che, partendo dai membri della società civile, si pongano in un costruttivo dialogo con le istituzioni, inviando loro quei segnali da parte di chi, quotidianamente, vive le problematiche del proprio contesto di appartenenza.
Accanto a questo, non mancheranno i contenuti a carattere storico-artistico-culturale che esploreranno di volta in volta vicende storiche, luoghi, personaggi e tradizioni del nostro territorio.
Le uscite saranno trimestrali, per un totale di quattro annue. I numeri usciranno in formato cartaceo e saranno inoltre pubblicati in formato digitale sul nostro sito www.amedit.it in modo da renderli fruibili anche a un’utenza più vasta ed extraterritoriale.
Mancando oggigiorno la possibilità di allestire degli eventi collettivi, a causa della mancanza di fondi destinati alla cultura, ci sembra questo il miglior modo per garantire una certa continuità all’impegno che Amedit svolge ormai da anni nel proprio territorio. Un grazie a quanti ci accompagneranno in questa nuova impresa!

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SOSTIENI L’AMEDIT CON UN TUO CONTRIBUTO

Questo periodico si affianca alle molteplici attività che il Sodalizio “Amedit-Amici del Mediterraneo” svolge sul fronte artistico-culturale fin dal 1999. Esso si propone, di volta in volta, di ripercorrere vicende storiche, segnalare luoghi, personaggi illustri e tradizioni del nostro territorio, ma anche di ospitare e dare risalto ad alcuni artisti del panorama nazionale. Le uscite sono trimestrali (marzo – giugno – settembre – dicembre). Oltre al formato cartaceo è scaricabile in pdf sul nostro sito ufficiale: www.amedit.it dove potrai visitare anche tutte le nostre iniziative.
Questo progetto editoriale è totalmente supportato da sponsor privati, ma per crescere e garantire la sua continuità, e continuare, accanto ad esso, la nostra azione nel sociale con le varie iniziative culturali, abbiamo bisogno anche del Tuo aiuto.
Se credi nell’Amedit e apprezzi quanto essa fa, puoi da oggi contribuire al suo sostegno versando la Quota Sostenitore Annuale di Euro 40,00 sul C.C. (Codice IBAN): IT 95 U 08713 84100 000000404176 indicando causale “Sostegno Amedit”, nominativo e indirizzo dove vuoi ti venga recapitata copia del presente giornale. GRAZIE FIN D’ORA PER IL TUO SOSTEGNO!

sabato 26 settembre 2009

EVENTI AMEDIT DI OTTOBRE 2009. PALAGONIA (CT)


"LA CULTURA COME STRUMENTO DI SOCIALITA' E LEGALITA'"
Musica, poesia e videoproiezioni...

Sabato 3 ottobre 2009 ore 21.00, Piazza Municipio - Palagonia
organizzazione: Provincia Regionale di Catania.

Con la partecipazione di artisti e associazioni locali.
ANZIKITANZA in concerto.
L'associazione AMEDIT sarà presente con un intervento del presidente Giuseppe Maggiore che riproporrà la figura di Michele Megna quale modello ideale di un sano impegno civile e culturale.

COMUNICATO DEGLI ORGANIZZATORI (PRC PALAGONIA):
"Attentati contro cose o persone, una politica sociale e culturale assente, incendi notturni appiccati dai "soliti ignoti", risse in consiglio comunale, la politica che guarda solo alle poltrone e alle stanze del potere, una crisi sociale senza precedenti negli ultimi anni...questa è l'impietosa immagine data da Palagonia negli ultimi anni!
Abbiamo chiesto all'assessorato politiche culturali della provincia di sostenere le realtà palagonesi che si riconoscono nelle politiche dell'accoglienza, nel rispetto della diversità, nella libera espressione del pensiero.
Pensiamo che non stia nella militarizzazione e nel controllo poliziesco la via d'uscita alla crisi che investe il paese. In un momento di crisi devono emergere con più forza le energie positive di una comunità.
Noi abbiamo chiesto che questo primo intervento(sicuramente piccolo, ma è pur sempre un inizio) si rivolgesse a tutte quelle realtà artistiche, associazionistiche e di singoli che portano avanti la cultura e la musica come forme di socialità. In una comunità dove regna l'individualismo sfrenato e la cultura della violenza, la politica ha il compito di sostenere e ribadire i veri valori della nostra democrazia. Partecipa e sostieni!"

DICHIARAZIONE DI GIUSEPPE MAGGIORE (AMEDIT):

"Non si può continuare a voltarsi dall'altra parte, far finta di niente, ignorare il dilagare di un degrado socio-culturale che sta raggiungendo proporzioni davvero allarmanti. Le associazioni, i tanti artisti presenti e, perchè no, anche le forze politiche possono e debbono opporre la loro voce tendente a promuovere una cultura della vita. Queste iniziative non saranno mai abbastanza, affinchè dai sani momenti di aggregazione cui esse danno luogo, possa emergere e maturare una nuova coscienza collettiva che si identifichi in sani valori di Giustizia, Rispetto, Pace, e Onestà Politica ed Intellettuale. Unitamente all'Amedit, ringrazio di cuore per l'invito rivoltoci. Non saremo mai assenti a simili appelli, finchè ne avremo la forza, finchè avremo energie a sufficienza, finchè ci sarà qualcuno disposto ad ascoltare, considerare e accogliere l'idea che una società migliore può esistere, che non tutto è vano e che tutto ciò che tende al Bene Comune prima o poi trionferà."

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Giovedì 8 Ottobre, ore 18,30 Sala Consiliare del Municipio:
Presentazione del libro "NEL CUORE DI UNA ROSA" silloge di poesia di Giuseppe Ximenes.
Presenti: l’Ass. alle Attività Culturali Salvatore Salerno, Angelo Scandurra, l’Editore Dott. Angelo Boemi, l'Autore Giuseppe Ximenes. Moderatore: Giuseppe Maggiore; declamatori di brani scelti: Luciana Gulinello e Raffaele Panebianco. Coordinatori: Gianluca Terranova, Cristina Morzicato.

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Dall'8 al 12 Ottobre, ore 9/12 - 18,30/21,30 Palazzo Blandini - P.zza Garibaldi:

II Edizione Mostra Etno-Antropologica della Civiltà Contadina

Torna in occasione della “Rassegna artigianale dei prodotti agroalimentari e delle attività produttive”, la Fiera d’Ottobre, meglio conosciuta come “Fiera di Belverde”, la mostra Etno-Antropologica della Civiltà Contadina allestita a Palazzo Blandini, che già lo scorso anno è stata la più apprezzata da parte dei cittadini. In quell'occasione infatti si è registrata la presenza di oltre duemila persone, tra cui molti provenienti da altre città del catanese, oltre le numerose scolaresche. A catturare la loro attenzione centinaia di oggetti, utensili, manufatti, foto e arredi d'epoca messi a disposizione per l'occasione da alcune famiglie palagonesi. "Questa è solo una parziale, oltre che ennesima risposta a quanti affermano che Palagonia non abbia un proprio passato da sfoggiare - dice il Presidente dell'Amedit, Giuseppe Maggiore, curatore della mostra - ho scelto Palazzo Blandini quale spazio espositivo proprio perchè qui sarebbe dovuto sorgere il tanto agognato Museo Civico". Un evento che si ripropone dunque anche quest'anno, con lo stesso spirito e gli stessi intendimenti.

venerdì 11 settembre 2009

13 Settembre 1999 - 13 Settembre 2009: DIECI ANNI AL SERVIZIO DELL'ARTE E DELLA CULTURA!


Da dieci anni l'Associazione Amedit - Amici del Mediterraneo rappresenta un fiore all'occhiello del panorama associazionistico italiano che, in pieno spirito di volontariato non-profit, opera al servizio dell'Arte e della Cultura, in tutte le loro molteplici espressioni: Mostre, Convegni, Concerti, Incontri Letterari, Iniziative per la Conoscenza e Tutela del Patrimonio Storico-Artistico-Monumentale, Iniziative di Solidarietà Sociale ecc... Tanti gli eventi allestiti per promuovere al meglio le risorse umane, culturali ed artistiche del territorio. A TUTTI UN GRANDE GRAZIE!

martedì 28 luglio 2009

La triste vicenda di Palazzo Politini a Palagonia. Il paese s’indigna



di Alessio Cascio su "La Gazzetta del Calatino" del 3 luglio 2009

Palagonia - La vicenda di Palazzo Politini è uno dei tanti esempi in cui i finanziamenti pubblici non sono sempre spesi bene. In questa storia che va oltre l’incredibile, però, c’è anche dell’assurdo. Ricostruiamo la vicenda: il 7 aprile 2008, alla presenza dell’Amministrazione Comunale, con allora a capo il sindaco Fausto Fagone, veniva ufficialmente inaugurato il Palazzo Politini, pregevole edificio dell’ 800 sito in via Duca degli Abruzzi, a due passi dalla piazza principale della cittadina. A tale evento erano presenti anche l’architetto Giusy Sciacca, gli esecutori dei lavori di restauro nonché i membri di un’associazione chiamata Amedit. Proprio con quest’ultimo gruppo, la vecchia amministrazione comunale, decise di stringere un sodalizio. La struttura veniva formalmente affidata all’associazione “Amedit - Amici del Mediterraneo”, dietro regolare contratto di affitto della durata decennale e corrispondendo un simbolico canone mensile. L’obiettivo era quello di istituirvi un Civico Centro Culturale Permanente aperto alla città.
L’operazione era pregevole dal punto di vista socio-culturale, ma qualcosa non è andato per il verso giusto. I lavori di restauro e riqualificazione della struttura, eseguiti da una ditta di Paternò, su progetto dell’architetto Sciacca, si sono rivelati un vero e proprio disastro. Molti i soldi pubblici spesi, tante le persone deluse dal risultato dei lavori. I finanziamenti provenivano dall’Assessorato Regionale Beni Culturali, nell’ambito del Pit 16 Calatino Sud Simeto, per un importo complessivo di 395mila euro, 88mila dei quali coperti con le risorse del bilancio comunale. Ed è così che paradossalmente già all’atto dell’inaugurazione, chi ha partecipato all’evento, ha potuto registrare i primi vistosi segni d’umidità in vari punti dell’edificio. Stranisce il fatto che l’edificio era stato appena restaurato. I responsabili dei lavori spiegavano al contempo che tale situazione era dovuta al mancato rifacimento della facciata esterna dell’edificio, facendo leva sul fatto che l’esiguità dei fondi a disposizione (impiegati sia per l’acquisto dell’immobile, sia per i lavori di restauro), non erano sufficienti per svolgere tutti gli interventi di cui la struttura aveva bisogno. La scelta ha così privilegiato il pieno ripristino degli ambienti interni tralasciando l’esterno, ed auspicando, che in un secondo tempo, si sarebbe potuto procedere al definitivo completamento dell’opera. Preso atto di ciò, gli ingegneri ed i tecnici comunali, presenti anch’essi all’inaugurazione, si erano proposti di avviare al più presto una nuova procedura di finanziamento per i lavori di restauro integrativi. Intanto, da quel giorno è trascorso più di un anno, nel corso del quale la situazione è peggiorata: l’eccessiva umidità ha provocato danni di una tale entità, da rendere l’edificio praticamente inagibile. Da rilevare che, a metà giugno, su iniziativa del consigliere Carmelo Liggieri, il caso è approdato in Consiglio Comunale, con la relativa proposta di istituire una commissione interna che si occupi della vicenda. Profondo rammarico viene espresso dal presidente dell’associazione Amedit, Giuseppe Maggiore, che con i suoi collaboratori aveva riposto su tale struttura tante idee e previsto progetti di enorme rilevanza culturale: “Sembrava finalmente il coronamento di un sogno durato anni. La nostra associazione ha operato per molto tempo nell’esiguità di mezzi e di risorse, ma soprattutto senza poter disporre di una propria sede. Il nostro impegno nel sociale attraverso l’arte e la cultura si svolge in pieno spirito di volontariato non profit. Non disponiamo di risorse economiche tali da poterci permettere l’affitto di un’altra sede”. Questa è la cronistoria di quanto accaduto; ci sarebbe tanto altro da scrivere. Ci premuriamo, nella prossima uscita del nostro giornale, di raccogliere dichiarazioni ed interventi dell’assessore comunale competente nonché del sindaco Calanducci affinché possano delucidarci su come la giunta intenda agire, nell’immediato futuro, per risolvere l’annosa questione di Palazzo Politini. Si spera che la situazione si risolva nel migliore dei modi e che l’immobile possa diventare presto un concreto simbolo di crescita e di riscatto per tutta la comunità Palagonese.

giovedì 2 luglio 2009

Omaggio alla Patrona, Santa Febronia 2009.


A Sibapoli, in Mesopotamia, avvenne la preziosa morte della vergine e martire Febronia, la quale, nella persecuzione di Diocleziano, per ordine del giudice Seleno, volendo essa conservare la fede e la castità, fu da prima vergheggiata e tormentata sull'eculeo, di poi fu straziata coi pettini e sottoposta alla pena del fuoco, in ultimo, dopo che le furono strappati i denti e tagliate le mammelle e i piedi, le fu reciso il capo, onde, adorna di tanti fulgenti meriti guadagnati col suo martirio, volò allo Sposo. Era il 25 giugno dell'anno 305. (dal Martirologio Romano)

Palagonia: Ricordando Michele Megna, 27.6.2009. Amedit

sabato 13 giugno 2009

Eventi Culturali Amedit - S. Febronia - Estate 2009


Palagonia, Sabato 27 Giugno 2009 ore 19,00
Sala Consiliare del Palazzo di Citta':

CONVEGNO “RICORDANDO MICHELE MEGNA”
con:
Nuccio Gambera - Museo Etno-antropologico di Scordia;
Antonino Cucuzza – Saggista, storico;
Laura Sapuppo – Archeologa, Museo Civico di Ramacca;
Domenico Ventura – Università di Catania;
Vito Tartaro – Poeta di Ramacca
Giuseppe Maggiore – Ass. Amedit Palagonia

Palagonia, Domenica 28 Giugno 2009 ore 20,00 - Chiesa Madre

CONCERTO INAUGURALE PER IL PREGEVOLE ORGANO A CANNE
recentemente restaurato

Repertorio di Musica Sacra per Organo e Soli
Andrea Antonio Siragusa, tenore,
Piera Grifasi, soprano
Agrippino Bonacia, organista


Palagonia, Palazzo Blandini 9-16 Luglio 2009

“CINEMORFISMI - LE MASCHERE DELLA FOLLIA SUL GRANDE SCHERMO”


Dopo Milano, Foggia e Roma, la mostra itinerante di Antonello Morsillo “Cinemorfismi – Le Maschere della Follia sul Grande Schermo” approda anche in Sicilia. Un evento che l’Amedit, in concerto con l’Amministrazione Comunale, ha voluto regalare alla città di Palagonia nel segno di quell’inesauribile ed appassionato impegno di promozione culturale che procede ormai da anni. L'esposizione, concepita come un racconto psico-iconografico denso di rimandi e citazioni, fissa lo sguardo su alcuni fra i più tormentati personaggi del grande schermo colti nelle loro inquietudini, e perviene ad una trasfigurazione alchemica di sembianti indissolubilmente legati alla loro interiorità evocativa. Ammaliati da una siffatta premessa, salutiamo con vivo entusiasmo le Oniriche Maschere di Antonello Morsillo, certi delle profonde suggestioni che sapranno regalare a quanti vorranno ammirarle in tutta la loro eloquente e vibrante bellezza.
VERNISSAGE: giovedi' 9 luglio ore 20,00. Con performance dell'Autore e distribuzione Catalogo.
APERTURA AL PUBBLICO TUTTI I GIORNI dalle 19,00 alle 21,00 - INGRESSO LIBERO.



venerdì 12 giugno 2009

Palazzo Palagonia (il degrado culturale di una citta')

di Carmelo Liggieri
L'avevo promesso che me ne sarei occupato,

per primo l'avevo promesso a me stesso in quanto come consigliere comunale, come cittadino di Palagonia non posso e non devo far finta di niente, non posso ignorare che questa struttura è stata recuperata per consentire alle nuove generazioni di usufruire di un centro civico culturale permanente.

Me ne occupo non per farne una battaglia politica contro il sindaco di turno, ma perché è dovere di ognuno di noi salvaguardare l'enorme spesa finanziaria sostenuta dalla comunità europea e dalle casse comunali per poi vedere svanire un sogno di molti giovani palagonesi.

Mercoledì' 10 giugno in consiglio comunale chiederò ai colleghi consiglieri,

la convocazione di un consiglio straordinario per istituire una commissione speciale di indagine sul mancato utilizzo e sul degrado del Palazzo Politino.

Quest'atto estremo si rende necessario in quanto nonostante le numerose segnalazioni dell'inagibilità, soprattutto dell'associazione Amedit di Palagonia ed anche del sottoscritto presso gli uffici tecnici ad oggi non si è avuta alcuna risposta.

Premesso quanto sopra, è necessario da parte dei consiglieri comunali che ne hanno la responsabilità politica intraprendere tutte quelle iniziative necessarie a tutelare il patrimonio artistico e culturale.

Istituire una commissione speciale di indagine è una prerogativa del consiglio comunale, essa è regolamentata dallo statuto e vi parteciperanno almeno 5 consiglieri (tre di maggioranza due di opposizione), al termine dell'inchiesta essa riferirà in consiglio per attivare i necessari provvedimenti.

mercoledì 27 maggio 2009

PALAGONIA: Analisi della Situazione Giovanile

Analisi della situazione giovanile (aspetti socio-culturali, istanze e disagi). Anno 2008-2009

Giuseppe Maggiore

La presente relazione è frutto di un’attenta osservazione degli atteggiamenti sociali ed individuali su vari fronti, e dell’esplorazione di numerosi Blog pubblicati in internet da parte di giovani palagonesi, forma questa, che più d’ogni altra consente di rilevare dati e aspetti utili allo scopo dell’indagine, grazie alla discrezionalità che il cyberspazio garantisce agli utenti interpellati. Nei blog, infatti, gli utenti ricorrono spesso all’adozione di un “nickname” grazie al quale sentono protetta la loro vera identità; sentendosi così più liberi di manifestare le proprie idee.
Ne emerge un quadro piuttosto sconfortante su vari fronti: da quello riferito all’appartenenza all’identità storico-culturale cittadina, a quello circa le modalità di vivere la propria città; dal grado di soddisfazione in merito alle opportunità di istruzione, formazione e inserimento nel mondo del lavoro, a quello riguardo alle opportunità di attività socio-ricreative. Risultati, questi, magari soltanto empirici, ma che potranno essere meglio verificati (confermati o mitigati), con l'apporto dei lettori.

ECCO I RISULATI EMERSI:

1. In gran parte dichiarano, senza tanto girarci attorno, di non amare la propria città, di vederla soltanto come un “dormitorio” e di fuggirne via non appena gli si presenterà l’occasione. Ne condannano lo stato di degrado, la mentalità troppo chiusa e asfissiante, la mancanza di stimoli alla loro crescita culturale ed alla realizzazione in campo professionale. Quanti invece dichiarano di amare Palagonia (davvero un’esigua parte), lamentano, da una parte lo stato di abbandono da parte delle Istituzioni, giudicate spesso troppo assenti, e dall’altra un diffuso malcostume da parte dei cittadini stessi, ritenuti troppo individualisti e poco o per nulla interessati alla “cosa pubblica”.

2. Sono molti coloro i quali, risiedendo per la maggior parte del loro tempo fuori, per motivi di studio o di lavoro, confessano di vergognarsi addirittura della loro provenienza, e di omettere per quanto possibile di specificarla.

3. Fanno propri i luoghi comuni, spesso negativi, che
ormai da tempo sono associati alla città, ritenendoli il
più delle volte ben motivati.

4. Hanno scarsa conoscenza della storia locale, degli usi e costumi legati alla propria città. Lamentano la mancanza di adeguato materiale illustrativo sulla propria città che possa servire ad approfondirne la conoscenza ed a promuoverne le peculiarità per un eventuale flusso turistico.

5. Conoscenza sommaria di alcuni monumenti cittadini, grazie alle visite con le scolaresche (san Giovanni, Coste S. Febronia, Pozzo Blandini), ma con disinformazione sulla loro effettiva fruibilità (si chiedono
se e quando essi siano aperti al pubblico). Mentre coloro i quali hanno avuto modo di visitarli ed apprezzarne l'alto valore storico-artistico, si rammaricano dello stato di abbandono in cui versano: le "Coste di S. Febronia" possono contare sulla custodia
di privati, ma nel frattempo mancano di interventi volti a salvaguardarne le preziose testimonianze; San Giovanni, con la sua basilichetta paleocristiana, appare desolata fra le sterpaglie ed i segni di vandalismo che ne hanno rimosso illuminazione e panchine; Pozzo Blandini si presenta al visitatore come una proprietà privata, ricadendo in dei fondi agrumicoli privati ed essendo il cancello d'accesso sempre chiuso.

6. Ritengono che il centro urbano non conservi alcun monumento degno di nota e che quanto esisteva un tempo sia stato distrutto. Molti di essi, in particolare quelli risiedenti nelle zone periferiche della città, non sono mai stati nel centro storico (sconoscono ad esempio la Chiesa San Nicola e non sono mai stati nel quartiere Matrice-Carrubba).

7. Quanti tra loro sanno dell’esistenza di beni cittadini custoditi presso altre città, si chiedono come mai a Palagonia non esista ancora un Museo. E' un dato di fatto che, nel corso dell'anno 2008, sono stati consegnati al pubblico ben quattro edifici storici restaurati con i fondi PIT 16, sulla carta due destinati a strutture museali, uno ad emeroteca, uno a centro di ascolto musicale, ma nessuno di questi edifici svolge di fatto tali funzioni. Un'altra occasione mancata, dunque, per il tanto agognato museo civico e per dei veri e propri centri di aggregazione culturale e ricreativa.

8. Hanno scarso interesse nei confronti delle ricorrenze cittadine, sia quelle di natura religiosa (Settimana Santa, santa Febronia, Natale) sia quelle più puramente ricreative o folkloristiche (carnevale, estate palagonese, sagra dell’arancia). Molti ammettono di non avere mai assistito a nessuna di tali ricorrenze. I più interessati vorrebbero vederle invece più valorizzate e tutelate, soprattutto negli aspetti puramente tradizionali, e più partecipate da parte della popolazione.

9. Dopo il ciclo di media inferiore, studiano per lo più fuori (Catania, Caltagirone, Scordia, Ramacca, Mineo), mentre quelli che frequentano gli istituti superiori locali, si dicono insoddisfatti del livello di formazione e delle strutture scolastiche che reputano inadeguate e prive di idonei servizi. Tale situazione è un evidente risultato della marginalità del proprio istituto dovuta al fatto di essere stato fino a tempi recenti una semplice succursale, priva di autonomia gestionale e di degna considerazione da parte della sede centrale di Militello V.C.. La situazione sembrerebbe mostrare i primi segni di miglioramento dopo l'acquisizione dell'autonomia avvenuta con l'anno scolastico 2008-'09.
10. Sono molti quelli che ancora sconoscono la nuova sede della Biblioteca Comunale, e quelli che invece la frequentano, la trovano poco fornita di libri. In gran parte essa viene frequentata dalle scolaresche elementari e medie inferiori, non rispondendo adeguatamente alle esigenze degli studenti impegnati nelle superiori ed all’università. Viene molto apprezzato, invece, il servizio internet point, messo a disposizione degli utenti.

11. Gli studenti universitari rientrano nella propria città soltanto nei fine settimana, ma confessano di farlo soltanto per ovvi motivi familiari. Trascorrono tali momenti a casa, o se escono, si recano in altri centri (Scordia in particolare, seguita da Catania), poiché, dicono, Palagonia non offre alcuna ragione per restarvi, nessun luogo di incontro o di aggregazione.

12. Lamentano per l’appunto la mancanza di luoghi di incontro (cinema, discoteche, locali ove poter stare in assoluta tranquillità, centri culturali), ma anche di strutture sportive quali Piscina, Palazzetto dello Sport e un’adeguata Palestra (molti di essi non sanno nemmeno che esista una Palestra Comunale o un Centro Polivalente Giovanile). Lamentano inoltre la mancanza di un’isola pedonale e di spazi verdi ove poter fare delle passeggiate senza dover respirare i gas di scarico delle automobili.

13. Sono all’oscuro di quanto venga organizzato in termini di attività culturali o ricreative, proprio perché vivono completamente alienati dalla propria città (dentro casa, davanti ad un computer, o fuori paese).

14. Chiedono comunque maggiori iniziative culturali, ricreative o di svago, purché, dicono, si svolgano con maggior frequenza, meglio pubblicizzate, non solo in occasioni particolari e non necessariamente sempre in piazza, ma anche altrove (es. Bambinopoli – Passeggio o aree periferiche).

15. Si sentono poco protetti dagli organi preposti alla sicurezza ed all’ordine pubblico, avvertendoli assenti o poco efficienti; Sentono il peso di una città stretta nella morsa della criminalità, dello spaccio di stupefacenti, del dilagare di pericolose devianze (consumo di droghe e alcolismo), di dispregio della legalità (fanno in particolare riferimento ai tanti incidenti sulla strada che addebitano ad un non rispetto del codice della strada e delle norme di sicurezza, al fronte del quale, a loro dire, non vedono una reale presa di posizione da parte delle Forze dell’Ordine, o se questa c’è, manca poi la collaborazione da parte dei cittadini);

16. Riconoscono che, anche quando l’Amministrazione cerchi di fare qualcosa di buono (una struttura, un bene pubblico), essa non venga rispettata dai cittadini, facendola oggetto di atti di vandalismo, e ritengono pertanto si debba parallelamente impiegare delle persone alla custodia di questi beni.

17. Hanno poca fiducia nelle Istituzioni, siano esse politiche, militari, scolastiche o religiose. Giudicandole il più delle volte incapaci di dialogare con i cittadini, molto distanti dai reali bisogni della gente e poco efficienti.
Accusano anche la famiglia, che non sempre si preoccupa di recepire i loro reali desideri, cercando di imporre un modello di vita già codificato. Trovano in essa scarsi stimoli di incoraggiamento verso la sperimentazione di esperienze nuove che possano rivelarsi costruttive su un piano umano e socio-culturale.

18. Ancor più che nei confronti delle Istituzioni, sono molto critici verso i cittadini di Palagonia che ritengono molto retrogradi e “incivili”, carenti soprattutto sotto il profilo socio-culturale, senza peraltro riuscire a vedere qualche segno di un seppur lieve processo evolutivo. Le persone buone e capaci, dicono, ci sono, ma finiscono spesso col restare nell’ombra o fuggire via.

19. Tuttavia, a fronte delle aspre critiche rivolte alla propria città, la compagine giovanile, al di là di qualche facile entusiasmo destinato presto a svanire, non mostra segni concreti di una partecipazione attiva, mirante ad un ruolo protagonista nel sociale, attraverso iniziative personali a carattere socio-culturale o tendenti ad una sana condivisione di comuni valori ed interessi. Paradossalmente, appare essa stessa, portatrice di quell’individualismo e di quella mancanza di interesse alla cosa pubblica che tanto lamenta negli adulti.

20. Esistono isolati casi di passioni condivise, soprattutto nel campo musicale, ma, eccetto due o tre formazioni anche qui si rileva il problema di gruppi spesso incostanti, che si formano e si sfaldano nel giro di una luna. Da questo ambito emerge la richiesta di locali deputati a sala prove, poiché non sempre dispongono di luoghi idonei a tale scopo, e maggiori occasioni per esibirsi, dietro la corresponsione di qualche incentivo di natura economica.

21. Sono molti coloro i quali si dedicano comunque a degli hobby, quali la danza o la palestra (entrambi presso strutture private a pagamento); esiste un gruppo dedito al teatro, che pur tra mille difficoltà cerca di resistere, ma lamenta il fatto di non avere dei veri e propri locali tutti per sé (attualmente sono ospitati dalla parrocchia S. Giuseppe). Molti sono poi quelli dediti alle attività sportive, in prevalenza il calcio, seguito dalle discipline marziali. Altri lamentano le scarse possibilità di esercitare altri sport quali il nuoto, il tennis, il basket, il pattinaggio o il ciclismo. In gran parte denunciano il grande monumento alle opere incompiute rappresentato dal Palazzetto dello Sport.
Esistono poi due corpi bandistici, tra i quali vi è un forte e deleterio antagonismo che non porta ad un costruttivo dialogo o ad alcuna forma di collaborazione reciproca che potrebbe essere foriera di attività diversificate, magari aperte ad un pubblico più vasto, soprattutto sul piano formativo e di vera e propria cultura musicale.

22. Non sono interessati alla politica, né tantomeno all’associazionismo. Definiscono l’una “una sporca faccenda”, l’altro un espediente per raggiungere secondi fini.

23. I più sensibili alla questione politica, vorrebbero l’affermarsi di una nuova classe al governo della città, fatta di volti nuovi e giovani, e soprattutto dotata di buona formazione culturale e di vere competenze.

24. Di fronte all’ipotesi di prender parte ad un’associazione culturale emerge un’aspettativa lucrativa, mancando nella maggior parte di essi una vera e propria cultura del volontariato. In alternativa dicono di “non aver tempo” o che sia solo “una perdita di tempo”. Esistono poi, coloro i quali, pur desiderando impegnarsi in qualche attività artistico-culturale in seno ad un’associazione, sono frenati da fattori di timidezza, mancanza di approvazione da parte del “gruppo” o della stessa famiglia, oppure temono comunque di esporsi o di non esserne in grado.
Diverso sembra essere l’approccio nei confronti di quelle associazioni a sfondo umanitario ( donatori del sangue, assistenza agli ammalati o a diversabili) spesso a rilevanza nazionale, dove si riscontra un’adesione più motivata e consapevole, che si esplica in una fattiva aderenza ai fini di tali organizzazioni. Và però rilevato che a tuttoggi Palagonia si attesti tra le città con più basso numero di donatori.

25. Soltanto una piccola percentuale di giovani frequenta assiduamente un luogo di culto, in maggior parte la chiesa Cattolica, ma in crescita esponenziale anche altre confessioni come Testimoni di Geova e Cristiani Evangelici Pentecostali. I più avvertono la religione, e in particolare la chiesa cattolica, lontana dalle loro aspettative di ordine spirituale, chiusa tra le sue mura, poco presente dunque nel tessuto sociale e nelle reali problematiche della gente. Chiederebbe maggiore spirito missionario e iniziative anche di ordine socio-culturali che possano coinvolgere giovani e meno giovani in attività utili a creare momenti di socializzazione e di condivisione.

26. Riguardo al lavoro sono piuttosto disincantati: anche se meno rispetto al passato, avvertono ancora i poteri politici come una potenziale “corsia preferenziale” sulle opportunità di impiego, ma nel contempo reputano “l’amicizia politica” una meta raggiungibile a pochi “soggetti scaltri”, verso i quali, tuttavia, sono meno severi e meno intrisi di valori ideologici rispetto al passato: “fa bene, chi ne ha la possibilità, ad approfittarne”, poiché in alternativa, dicono, le opportunità di farsi strada nel mondo del lavoro, basate sulla meritocrazia, sono davvero poche.

27. Sono molti quelli che sarebbero disposti a sospendere o abbandonare gli studi intrapresi di fronte ad un’immediata opportunità di lavoro, poiché ritengono che i titoli di studio, alla fine, valgano ben poco; o perché, di fatto, raramente tali studi forniscano a loro avviso reali competenze e buona preparazione ( si fanno troppe cose e male), o perché, d’altra parte, difficilmente si avrebbe la possibilità di svolgere la professione per la quale si è specificamente studiato. Permane dunque in molti, la convinzione che “il titolo di studio” non valga una “buona raccomandazione”.

28. Esiste infine, accanto a questa Palagonia che esprime più o meno apertamente ed in modo dialettico il proprio disagio, una realtà che mostra più evidenti i segni di un malessere e di un degrado sociale ripiegando su droga o alcol, così come cresce in modo esponenziale il fenomeno del bullismo, presente non solo nel periodo adolescenziale, ma in taluni casi anche in età adulta. Qui si và dalle molestie fisiche o verbali nei confronti di soggetti deboli alla deplorevole pubblicazione di video che li mostrano e ridicolizzano su internet. G. M.

sabato 25 aprile 2009

"MICHELE MEGNA - Un Esempio da Seguire per un Mondo MIgliore".


PALAGONIA, domenica 19.04.2009 h. 17,30 - Accademia dei Palici (angolo p.zza Garibaldi):Incontro-Dibattito organizzato dal Partito della Rifondazione Comunista e dal Circolo Rosa Luxemburg di Palagonia, con: Salvo Grasso (PRC Palagonia); Giuseppe Maggiore (Ass. Amedit); Vito Tartaro (Poeta, scrittore) - sostituito da Enzo Salsetta (scrittore di Gela); Natale Musarra (Sicilia Libertaria); Valerio Marletta (Cons. Prov. Rifondazione Comunista).

Notevole successo ha avuto l’incontro-dibattito in onore di Michele Megna organizzato dal circolo PRC “Rosa Luxemburg”.
A condurre l’evento il compagno Salvo che, dopo una breve introduzione, ha citato due poesie del noto scrittore palagonese. Subito dopo l’intervento di Giuseppe Maggiore, presidente dell’associazione culturale Amedit, che ha esposto all’assemblea una dettagliata biografia dello scrittore concludendo l’intervento con una dura critica alle istituzioni, completamente assenti ai funerali del poeta.
Il successivo intervento è di Natale Musarra, giornalista di “Sicilia Libertaria”, che rivela un lato del tutto inedito del poeta: il Michele anarchico. Infatti sono poche le testimonianze sul periodo giovanile di Michele, fondato su una intensa attività politica che gira attorno alla città di Roma e successivamente a Ragusa. Toccante il momento in cui viene ascoltato dai presenti un breve dialogo con il poeta, gentilmente offerto da Musarra.
Il lato culturale e filosofico di Michele viene mostrato da Enzo Salsetta, poeta di Gela e carissimo amico dello scrittore, che lo descrive come una personalità molto interessante e nello stesso tempo curiosa.
Conclude l’incontro Valerio Marletta che sottolinea l’importante eredità che ci lascia Michele Megna. I palagonesi devono assolutamente cogliere il pensiero del noto compaesano, riferendosi in particolare alla parte giovanile, sfruttandolo al fine di un cambiamento radicale in un paese degradato.

mercoledì 1 aprile 2009

PALAGONIA: La tormentata vicenda del Centro Culturale. Amedit


PALAGONIA, 31.03.2009 - A quasi un anno dalla consegna dei locali (7.4.2008), torniamo ad aprire le porte di Palazzo Politini, ribattezzato "Palazzo Palagonia delle Arti e delle Risorse del Territorio", per mostrare il triste scenario di assoluto degrado in cui versa l'edificio.

venerdì 9 gennaio 2009

PALAGONIA: CIVICO RICONOSCIMENTO ALLA FIGURA DI MICHELE MEGNA E DI ALTRI ILLUSTRI CONCITTADINI.

In data 7 gennaio 2009 l'Associazione Amedit ha inoltrato al Comune di Palagonia la proposta di un Civico Riconoscimento nei confronti di undici personaggi che hanno onorato la storia della Città delle Arance. Si tratta di un doveroso omaggio verso quelle figure che a vario titolo hanno conferito lustro e prestigio a Palagonia, contribuendo anche alla creazione di un'identità cittadina, alla sua crescita socio-culturale ed allo sviluppo di un maggior senso civico. Questi i personaggi segnalati: Can. Dott. Arcangelo Tommaso Blandini (1707-1788); Mons. Giovanni Blandini, vescovo di Noto (1832-1913); Mons. Gaetano Blandini, vescovo di Agrigento (1834-1898); Prof. Gaetano Ponte, vulcanologo (1876-1955); Prefetto Ercole Ponte, con i suoi collaboratori Salvatore Nolfo, Vincenzo Fresta, Pasquale Calcagno, Carmelo Calcagno (per il riscatto delle terre dell'ex stato del Principe di Palagonia); Cav. Giuseppe Di Fazio (1936-1989); Michele Megna, (1927-2008). Per essi si propone l'iscrizione all'Albo d'Oro del Comune di Palagonia, previo opportuna Seduta del Consiglio Comunale e con relativa Cerimonia Ufficiale alla presenza di eventuali familiari o eredi degli illustri personaggi. "Si tratta di un gesto simbolico, ma anche di un primo passo per la città di Palagonia - dice il Presidente Giuseppe Maggiore - verso il recupero di una identità collettiva e di una ritrovata consapevolezza del proprio patrimonio culturale che si esprime anche attraverso queste emblematiche figure. L'istituzione dell'Albo d'Oro promossa da questa associazione e prontamente accolta dall'Amministrazione Comunale nel dicembre 2007 (con il conferimento della Cittadinanza Onoraria al tenore Andrea Antonio Siragusa ed al soprano Piera Grifasi), aveva per l'appunto già dall'inizio lo scopo precipuo di dare il via alla promozione di un'immagine cittadina che si riconosce nell'opera e nell'esempio di quei personaggi, concittadini e non, che attraverso la loro meritevole opera onorano la nostra terra". Dall'associazione Amedit si precisa inoltre che si sta già lavorando nella raccolta dati su altri personaggi che verranno man mano proposti alle medesime modalità di riconoscimento.