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mercoledì 23 settembre 2020

Amedit n° 42 | autunno 2020

 


VERSIONE SFOGLIABILE

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Allora, dove eravamo rimasti? L’araba fenice (così era emblematicamente intitolata – un nefasto presentimento? – la precedente copertina di Amedit) è finalmente pronta a risorgere dalle sue ceneri. Il Covid ha congelato le nostre vite, ma ora, anche se la sua minaccia è ancora nell’aria, siamo pronti a rimboccarci le maniche. The show must go on. Ci siamo fermati per ben due numeri, non era mai accaduto in dieci anni di intensa attività editoriale. Quella di fermarsi, di deporre temporaneamente le penne, è stata una scelta unanime di tutta la redazione. L’abbiamo fatto innanzitutto per una forma di rispetto. Certo, avremmo potuto cogliere l’occasione per incentivare la produttività – cosa che molti hanno fatto – ma abbiamo ritenuto più elegante tacere e aspettare. Riflettere e lavorare in silenzio. Ora che le nebbie si sono un po’ più diradate ci riaffacciamo timidamente, con cautela, persuasi che forse sia giunto il momento giusto per riaccendere i motori. Torniamo con un numero autunnale denso di contributi e testimonianze. Un numero molto corale e vario, con argomentazioni e tematiche che spaziano, com’è nostra consuetudine, tra la stretta attualità, il passato e il futuro.

Ricordiamo che, oltre alla diffusione su supporto cartaceo (circa 8.000 copie distribuite su tutto il territorio nazionale, specie nei circuiti universitari, nelle biblioteche comunali e nelle sedi delle istituzioni culturali), Amedit è presente anche online, sia come rivista sfogliabile (ospitata sulla piattaforma francese Calameo) sia sul grande archivio del sito ufficiale www.amedit.me

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